Spesso il fisioterapista viene visto al pari di un massaggiatore, come se il suo approccio fosse basato unicamente sul massaggio. Fortunatamente non è assolutamente così, in quanto un fisioterapista, in particolare se specializzato OMPT (Orthpaedic Manipulative Physical Therapist), possiede competenze teoriche e manuali per l’utilizzo di numerose tecniche, quali mobilizzazioni, trazioni e traslazioni articolari, manipolazioni (conosciute anche come thrust o HVLA), stretching, facilitazioni neuromuscolari propriocettive (PNF) tra cui PIR (rilasciamento post isometrico o CHRS) e CRAC, manipolazioni fasciali, pressure release, linfodrenaggio e molto altro ancora.
Tutti conoscono gli effetti che la terapia manuale può avere sulla riduzione del dolore, sul miglioramento della tensione muscolare e sul recupero della mobilità articolare, ma è importante saper che gli effetti di tali tecniche non si verificano unicamente a livello tissutale (periferico). Infatti numerosi studi hanno dimostrato che la terapia manuale è in grado di scatenare delle interessanti reazioni a livello del sistema nervoso centrale.
Durante un trattamento manuale è stata registrata una riduzione dell’attività corticale delle aree cerebrali dedicate alla percezione del dolore. Il contatto manuale stimola il rilascio di particolari ormoni quali endorfine, ossitocina, dopamina, serotonina responsabili della riduzione del dolore e dell’aumento dell’umore e dello stato di benessere generale. Vi è inoltre la partecipazione dell’effetto placebo, termine che non identifica una terapia finta/non efficace, ma che rappresenta una reazione biologica complessa ad un approccio terapeutico percepito come benefico dal paziente. In altre parole, oltre alla concreta efficacia a livello anatomico, la terapia manuale può rappresentare psicologicamente una sicurezza terapeutica, scatenando complesse reazioni neuro-endocrino-immunologiche che esitano nella riduzione del dolore, in una percezione di benessere psico-fisico e in un innalzamento del sistema immunitario. Va specificato che tale effetto placebo non è dato solamente dalla tecnica di terapia manuale, ma vi contribuiscono altri fattori come l’immagine del professionista, l’ambiente dello studio, le aspettative del paziente e la relazione creatasi tra paziente e terapista.
È importante sottolineare, come faccio sempre con i miei pazienti, che la terapia manuale utilizzata da sola ha effetti a breve termine. Se il disturbo è causato da fattori posturali, deficit muscolari, movimenti ripetitivi lavorativi o sportivi, la terapia manuale da sola non è sufficiente per invertire i processi scatenanti i dolori.
Sarà perciò necessario abbinarla all’esercizio terapeutico, approccio a me caro e cardine della mia pratica clinica.