Ernie discali: possono venire “rimesse dentro” con particolari manipolazioni?

Ti è giunta voce di miracolosi terapisti che avrebbero la capacità di far rientrare le ernie? Stacci alla larga!

Le ernie discali presentano diversi gradi di regressione spontanea. Maggiore è il grado dell’ernia, più grande sarà la probabilità di una regressione spontanea.
La probabilità di regressione spontanea è infatti del 96% per i dischi sequestrati, del 70% per i dischi estrusi, del 41% per i dischi protrusi e del 13% per i dischi con bulging.
La maggior parte delle regressioni spontanee avviene nel primo anno e comunque tale fenomeno può essere osservato già nei primi due o tre mesi dall’insorgenza.
Per tali ragioni, una regressione dell’ernia in seguito a dei trattamenti manuali molto probabilmente non è esito del trattamento stesso, ma consiste in un normale processo fisiologico.
Un grado maggiore dell’ernia, inoltre, sembra avere una velocità di regressione più elevata. Com’è possibile ciò? La risposta la si può trovare nel processo di regressione.
Mentre la retrazione dell’ernia del disco sembra essere il meccanismo tipico dei bulging e delle protrusioni, per i dischi estrusi e sequestrati si verifica un processo diverso. In questi ultimi, infatti, raggiungendo lo spazio epidurale si scatena una reazione infiammatoria con neovascolarizzazione, e la componente erniata viene assorbita attraverso la fagocitosi ad opera dei macrofagi e la degradazione enzimatica.
Non è difficile perciò capire perché i dischi sequestrati abbiano una probabilità maggiore di risoluzione completa: isolati all’interno dello spazio epidurale vengono completamente circondati dal processo infiammatorio.

Non credere alle bufale degli interventi miracolosi!

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