Hai sperimentato dolore muscolare i giorni successivi ad un’attività fisica intensa?
“E’ acido lattico, servirebbe un massaggio per riassorbirlo”. Sbagliato!
I livelli di acido lattico (o lattato) ematico e muscolare ritornano alla normalità entro 30-60 minuti dal termine dell’attività anaerobica.
La causa del dolore percepito è ciò che viene chiamato “indolenzimento muscolare ad insorgenza ritardata”, anche detto DOMS (Delayed Onset Muscle Soreness).
Fino a pochi anni fa si riteneva che in seguito a contrazioni eccentriche si verificassero micro-lacerazioni della membrana delle cellule muscolari e si scatenassero risposte infiammatorie con conseguente percezione dolorosa. Un recente studio stravolge l’ipotesi neuro-fisiologica sul DOMS teorizzando che l’attività fisica intensa (specialmente eccentrica) e la maggiore attivazione del sistema nervoso ortosimpatico creino una maggiore compressione della capsula del fuso neuromuscolare (struttura recettoriale muscolare) e della fascia.
La compressione potrebbe causare micro-infortuni al fuso neuromuscolare, alle fibre muscolari e al tessuto connettivo. L’aumento di pressione potrebbe danneggiare particolari terminazioni nervose del fuso (tipo II a fiorami e tipo Ia anulospirali), con conseguente riduzione della funzione dell’arco riflesso neuromuscolare al fine di proteggere il muscolo da micordanni. La ridotta funzione dell’arco riflesso determinerebbe una riduzione del ROM e della forza muscolare.
Il DOMS sarebbe quindi più una compressione acuta di alcuni assoni, piuttosto che un problema puramente muscolare.
Tipicamente il DOMS diventa evidente tra le 8 e le 10 ore a seguito dell’esercizio fisico, raggiungendo il picco tra le 24 e le 48-72 ore. Da 5 a 7 giorni post-allenamento il DOMS si ritira e il dolore e l’indolenzimento tornano ai livelli basali.
Il ritardo nella percezione del dolore avverrebbe grazie all’azione del sistema ortosimpatico, adibito al meccanismo “flight or fight” (“fuggire o combattere”) e alla soppressione del dolore attraverso il sistema inibitorio discendente. L’inibizione discendente sopprime però solamente il dolore acuto generato dalle fibre di tipo III (A-delta) e IV (C) e non il dolore neuropatico ad insorgenza ritardata. In aggiunta, in accordo con la teoria del Gate Control, le fibre Ia micordanneggiate, più veloci e non correlate al dolore, potrebbero inibire indirettamente l’effetto nocicettivo delle fibre di tipo II. Ecco quindi una plausibile ragione del ritardo del dolore.
La nuova teoria sul DOMS non esclude la possibilità dei micro-danni muscolari, indicandoli come un fenomeno possibile ma non necessario per l’insorgenza dei sintomi.
A onor del vero va specificato che la fatica muscolare durante l’esercizio fisico non è causata dal lattato (o acido lattico) come spesso si crede, ma dall’accumulo di ioni H+ derivanti dall’idrolisi dell’ATP (acidosi metabolica).